Il complesso della Cattedrale dei SS Massimo e Giorgio viene completamente ricostruito dopo il terremoto del 1703, riprendendo, per lunghezza e orientamento, le disposizioni della chiesa precedente risalente alla metà del Duecento, e si articola in un maestoso impianto latino con piedicroce a tre navate, transetto ed abside, cui si annettono la Sagrestia, la Sala del Capitolo, la canonica e tutta una serie di spazi accessori intimamente collegati alla chiesa.
L'edificazione della primitiva fabbrica fu strettamente connessa alle vicende relative alla costituzione della Diocesi Aquilana che veniva istituita dalla Sede Apostolica alla fine del 1256, trasferendovi la sede di Forcona. Nel 1708 viene commissionata la progettazione di una nuova chiesa all'architetto romano Sebastiano Cipriani, ma i lavori di ricostruzione non hanno inizio che nel 1711 e si protrarranno fino al 1780, quando il…
Il complesso della Cattedrale dei SS Massimo e Giorgio viene completamente ricostruito dopo il terremoto del 1703, riprendendo, per lunghezza e orientamento, le disposizioni della chiesa precedente risalente alla metà del Duecento, e si articola in un maestoso impianto latino con piedicroce a tre navate, transetto ed abside, cui si annettono la Sagrestia, la Sala del Capitolo, la canonica e tutta una serie di spazi accessori intimamente collegati alla chiesa.
L'edificazione della primitiva fabbrica fu strettamente connessa alle vicende relative alla costituzione della Diocesi Aquilana che veniva istituita dalla Sede Apostolica alla fine del 1256, trasferendovi la sede di Forcona.
Nel 1708 viene commissionata la progettazione di una nuova chiesa all'architetto romano Sebastiano Cipriani, ma i lavori di ricostruzione non hanno inizio che nel 1711 e si protrarranno fino al 1780, quando il vescovo Cervone inaugura il nuovo tempio cittadino, senza peraltro che la cupola fosse ancora realizzata né che l'ordine superiore della facciata fosse completato.
Solamente nel 1827 viene realizzata una finta cupola in prospettiva dipinta a firma di Venanzio Mascitelli, con decorazione ispirata ai disegni settecenteschi di Andrea Pozzo in Sant'Ignazio a Roma.
Nel 1851, infine, la facciata incompiuta del Settecento viene demolita e sostituita da una nuova architettura su progetto dell'architetto Giovan Battista Benedetti. Un disegno del 1887 rappresenta la Cattedrale con il progetto di completamento della facciata e di una grande cupola elevata su un alto tamburo, peraltro mai costruiti.
Ancora molti lavori, di decorazione e rifiniture interne, si succedono per tutto l'Ottocento. Dopo il terremoto del 1915, che non lascia registrare gravi danni all'edificio, si consolidano le strutture del presbiterio utilizzando rinforzi di calcestruzzo armato e si completa con le stesse strutture cementizie il prospetto principale, per giungere, nel 1928, alla realizzazione dei due campanili angolari su basamento tripartito da paraste estreme e colonne intermedie sopportanti il frontone, di preziosa derivazione neoclassica, e della imponente balaustra rettilinea che segna l'attacco al cielo dell'intera fronte sulla piazza.