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L'Arte ferita delle chiese del centro storico a Montecitorio « Pubblicazioni « Curia&Cultura
 

Eventi, incontri, dibattiti, pubblicazioni dell'ufficio beni culturali dell'Arcidiocesi dell'Aquila  

L'Arte ferita delle chiese del centro storico a Montecitorio

la copertina del catalogo della mostra

La decisione di ospitare nella sede della rappresentanza parlamentare alcune delle opere provenienti dalle chiese del centro storico dell'Aquila, gravemente danneggiate dal catastrofico sisma del 6 aprile 2009, assume un rilievo del tutto particolare. Oltre, infatti, a collocarsi in coerente continuità con l'indirizzo di ampliare la possibilità di fruizione, da parte della cittadinanza, di importanti testimonianze storico-artistiche, la mostra dedicata a L'Aquila – l'arte ferita delle chiese del centro storico a Montecitorio esprime, con grande intensità, un profondo tratto identitario della comunità nazionale. La risposta degli italiani al dramma del terremoto è stata immediata ed appassionata. Sono state messe in campo tutte le energie e le esperienze possibili, così come sono state promosse, con la massima tempestività, tutte le attività idonee a dare risposte ai molteplici bisogni scaturiti da un evento tanto funesto. Ogni iniziativa è stata ispirata dal medesimo intento: dare concretamente il senso di una comunità unita ed in grado di superare, con uno straordinario impegno collettivo, anche i momenti più traumatici e dolorosi.
La mostra vuole quindi rendere un doveroso tributo allo spirito unitario mediante il quale è stato possibile recuperare il prezioso patrimonio e realizzare questa esposizione che permette alla Camera dei deputati di offrire la testimonianza della sapiente e validissima opera di restauro.

Gianfranco Fini
Presidente della Camera dei deputati

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La mostra d'arte presso la Camera dei deputati è per noi, cittadini dell'Aquila, un avvenimento importante. E' importante dal punto di vista culturale, perchè porta alla conoscenza di un vasto pubblico la ricchezza d'arte presente nel nostro territorio. Sono opere (sculture e dipinti) che provengono da trentatrè chiese della cità dell'Aquila e dai piccoli centri vicini.
E anche se gli autori di queste opere non hanno tutti la stessa notorietà, tutti però mettono in evidenza la vivacità culturale di una città che, attraverso i secoli, ha saputo sempre creare e custodire la bellezza.
Queste trentatrè chiese e le opere da esse provenienti portano ancora i segni della devastazione del terremoto. E perciò questa mostra diventa anche un silenzioso ma efficacissimo appello, a tutti coloro che hanno a cuore la bellezza, a non far morire queste opere d'arte, a non far morire la città dell'Aquila.
Purtroppo gli uomini dimenticano facilmente.
Anche l'immane tragedia dell'Aquila, negli anni che verranno, corre il rischio concreto di essere dimenticata. Questa mostra, con queste opere d'arte, serve a tenere accesi i riflettori sulla nostra tragedia. Sono un invito a non dimenticare.
E quindi anche un invito pressante a tutti a non far mancare la loro solidarietà. Soprattutto per la rinascita dell'arte nella nostra città. Perchè come ha scritto qualcuno dei nostri sotrici nei secoli passati “L'Aquila non può morire”.

L'Aquila, 6 gennaio 2010 - Solennità dell'Epifania del Signore

Giuseppe Molinari
Arcivescovo Metropolita di L'Aquila