Ieri martedì 18 ottobre, presso il Laboratorio di Bartoli Restauro e Ricerca, in via Largo Argentina 47 – Roma, si è svolta la presentazione del restauro della scultura in legno scolpito, policromato e dorato raffigurante la Madonna col Bambino. La scultura era posta in una nicchia nella sesta cappella a destra della chiesa di San Marco, una delle chiese dove il disastroso sisma del 2009 ha provocato ingenti danni. Il difficoltoso recupero è stato eseguito dai Vigili del Fuoco che con l’ausilio dei volontari della Protezione Civile hanno estratto l’opera dalla teca posta a più di due metri d’altezza.
Secondo lo storico dell’arte Germano Boffi l’opera si colloca “all’innesto tra degradante cultura tardo gotica ed affermarsi della Rinascenza artistica. A dare conferma di una simile cronologia sta il Bambino dalle fattezze di sapore ghibertiano … che guarda amorevolmente la Madonna mostrando un frutto e stringendo nell’altra mano probabilmente un cardellino”.
Il restauro eseguito dalla ditta di Cecilia Bartoli ha fatto emergere nuovi dati cromatici e stilistici che nobilitano ancor di più l’opera facendola rientrare nella migliore produzione scultorea abruzzese.
Il restauro è stato finanziato dall'Associazione 'Sala delle Assi' di Milano, grazie all'interessamento del prof. Raffaele Casciaro - docente di storia dell'arte all'Università di Lecce. Erano presenti con i loro inteventi il prof. Raffaele Casciaro che rappresentava l’Associazione Culturale “Sale delle Asse” che ha sede a Milano e Lecce e si occupa del recupero e la valorizzazione dell’Arte che si trova “fuori dai riflettori mediatici” la dott.ssa Anna Imponente Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio; Lucia Arbace Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo; Giovanna Di Matteo Responsabile Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, che si è pronunciata sui possibili significati iconografici dell’opera. Infine ha dato i suoi saluti Mons. Giuseppe Molinari, Arcivescovo di L’Aquila che, con accenno ai fatti avvenuti a Roma qualche giorno fa, ha ricordato come l’arte possa unire le genti e la bellezza sia salvifica per questa società. Il restauro presentato ieri è stato un tangibile segno di speranza per il recupero e la valorizzazione della bellezza della città di L’Aquila.