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Piazze e Curia nei desideri della ricostruzione virtuale

27 December 2010
Piazze E Curia Nei Desideri Della Ricostruzione Virtuale_medium

L'Aquila, 26 dic 2010 - Il progetto lanciato il 29 novembre dall'Open Innovation Festival (Eindhoven, 29 novembre - 3 dicembre 2010), dal titolo 'Rebuilding the future, by restoring the past' ha come obiettivo quello di coinvolgere i cittadini aquilani e non nella ricostruzione prima virtuale, poi, forse, reale della città dell'Aquila, sulla falsa riga di altre iniziative già proposte in quest'ultimo periodo.

Dal 13 dicembre è disponibile sul sito dell'iniziativa (vedi) una carrellata dei luoghi suggeriti dagli utenti sui quali si dovrebbe procedere ad un intervento di recupero anche con il supporto del comune di Eindhoven e dei partner del progetto.

Sul futuro buon esito dell'iniziativa, della quale è referente per il comune dell'Aquila il vice sindaco Giampaolo Arduini, è difficile pronunciarsi, dal momento che la vexata questio della ricostruzione ha sempre risvolti e percorsi imprevedibili anche per chi è armato delle migliori intenzioni e le proposte su un sito web possono mantenere alta l'attenzione, ma la loro traduzione nel mondo reale è ancora tutta da verificare.

E' interessante però fare un giro tra le proposte “dal basso” che questo spazio virtuale raccoglie. Le location più votate tra le iniziali 244 sono ora suddivise in 8 aree. Nella prima sono raccolte alcune piazze: Duomo, Chiarino, Santa Maria Paganica, Palazzo. Vengono indicate come zone nelle quali ripristinare l'illuminazione (a basso consumo energetico), l'arredo urbano, gli edifici con affaccio sulla piazza per consentire ai cittadini di avere un motivo per frequentarle ancora. I commenti insistono su alcuni fattori che sono la velocità degli interventi, l'animazione delle zone non più rosse alle quali dare un'identità e non manca nemmeno qualche sfogo esasperato “Basta con le fogne dei centri commerciali di infimo livello. Le nostre risorse utilizziamole per la ricostruzione, non per palliativi sterili”, oppure si legge ancora “Veloci con queste proposte e con la realizzazione: c'è una lentezza imbarazzante da profondo sud”.

Altro “obiettivo sensibile” riportato sul sito e che sarebbe nei sogni di ricostruzione degli aquilani è il Palazzo dell'Arcivescovado, con tutti gli esercizi commerciali dell'isolato, si legge infatti “Riportare la curia nella sua sede e ridare vita agli esercizi commerciali preesistenti nel Palazzo. Ricostruzione completa e immediata del complesso San Massimo/Palazzo Arcivescovile”, oltre al ripristino della chiesa di San Marciano. Poi ancora nella classifica spiccano la Chiesa di Santa Maria Paganica: “non c'è bisogno di idee per questa Chiesa: ricostruzione completa e immediata con criteri antisismici” e rendere fruibile una porzione coperta dell'edificio per eventi culturali.

Ci sono poi le proposte, non commentate, di un accesso internet wifi in centro storico per gli studenti e un caffè letterario, oltre alle aree verdi attrezzata nel parco del Castello, a Collemaggio e a San Giuliano. Anche la Biblioteca Provinciale Salvatore Tommasi, dotata di connessione wireless, è nella “top ten” del sito.

Ora sicuramente questa indagine non ha nulla di scientifico, sarebbe interessante sapere quanti utenti (anonimi) si sono espressi, ma in una parte di questa analisi certamente ritorna il sentimento diffuso della voglia di tornare ad abitare il centro storico, ma non basta ridurre le zone rosse. E' qualche giorno infatti che Piazza Palazzo è accessibile, ma fare due passi lì invece di farci sentire meglio, fa stringere il cuore per la desolazione e per il “nulla” che ci accoglie, ma forse è solo un primo passo e presto anche nella piazza che ospitava la sede comunale tornerà qualche forma di vita.

di Alessia Moretti (Il Capoluogo.it)

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