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Le Madonne d'Abruzzo esposte a Trento

30 December 2010
Madonne D Abruzzo

Le sacre sculture salvate dal terremoto che ha danneggiato il castello dell’Aquila in mostra fino al 1º maggio

È «Antiche Madonne d'Abruzzo. Sculture lignee medioevali dal castello dell'Aquila» la mostra ospitata al Castello del Buonconsiglio, a Trento. Rimarrà aperta sino al 1º maggio, con una ventina di opere fra dipinti su tavola e sculture lignee, databili tra la fine del XII e gli esordi del XIV secolo, in gran parte salvate dai vigili del fuoco dal Museo Nazionale d'Abruzzo dopo il terremoto del 6 aprile 2009, come documenta il filmato «Arte salvata».

«Sono proposte - spiega il direttore Franco Marzatico - anche due sculture concesse in prestito dalla Diocesi di Teramo: la straordinaria Madonna di Castelli e la Madonna della Cattedrale di Teramo, al pari delle altre elaborate dagli abili intagliatori e pittori che hanno operato stabilmente o transitato in Abruzzo nel corso del Medioevo. Tutte le opere erano state esposte temporaneamente al Castello Piccolomini di Celano, nel Museo Nazionale della Marsica». Tra i dipinti spiccano la Madonna de Ambro e la Madonna di Sivignano, tra le sculture la Madonna di Lettopalena, risalente alla fine del secolo XII, un assoluto capolavoro che trova in Abruzzo un unico termine di paragone nella stupenda Madonna di Castelli, assimilata per la sua bellezza ai rilievi della Cattedrale di Chartres. Entrambe le opere si impongono all'ammirazione per la suprema eleganza formale della aristocratica Vergine che si erge sul busto, diritto e allungato, per la finissima trattazione dell'intaglio, che indugia nelle minime pieghettature delle vesti, veramente regali, del Bambino e nelle trine fitte dell'abito della Vergine, per l'alta qualità del colore e la cura dell'apparato decorativo. Le altre sculture ascrivibili alla seconda metà del Duecento, provenienti dalle chiesette di Scoppito e Collettara, nei pressi de L'Aquila, rivelano un gusto popolareggiante, non esente da influssi nordici. Diffuse nell'Italia centrale nei secoli XII e XIII, queste Madonne appaiono «sommariamente intagliate e quasi ancorate al suolo dal peso di enormi zoccoli». Caratterizzate dalla posizione frontale del Bambino e dal sintetico trattamento dei panneggi, queste suggestive opere comunicano una profonda spiritualità grazie alla forte valenza devozionale di cui sono intrise. Si distinguono per valore artistico la Madonna di Pizzoli che presenta un maggior rilievo, nelle dimensioni e nell'aspetto, e soprattutto la magnifica, e più amorevole nei confronti del Bambino, Madonna di Penne, qualificata dalle fattezze del volto ancora adolescente e dalla audace scollatura che le scopre le spalle.
Questi capolavori, come spiegano gli organizzatori della mostra, rivelano come l'Abruzzo sia stato un crocevia di culture e un centro di elaborazione di spinte culturali aggiornate, grazie ai frequenti contatti con i territori d'oltralpe e l'Oriente bizantino, sulle rotte dei pellegrini e dei commerci lungo la Via degli Abruzzi e per le vie del mare. La Madonna delle Concanelle da Bugnara e gli altri simulacri delineano il profilo di una regione dalla vivace attività artistica, legata ad una pratica devozionale radicata nel tessuto sociale popolare. In esposizione anche la Madonna di San Silvestro, un esempio eloquente del nuovo gusto «francese» diffusosi dopo l'affermazione della sovranità angioina nel Regno di Napoli. La mostra, curata da Lucia Arbace, è frutto della collaborazione tra la Soprintendenza Beni Storico Artistici, Etnoantropologici dell'Abruzzo e la Provincia autonoma di Trento. Catalogo Allemandi, con testi di Lucia Arbace, Gaetano Curzi, Alessandro Tomei e Marta Vittorini.

Per informazioni:

Castello del Buonconsiglio

via Bernardo Clesio, 5 -Trento

Tel. 0461 233770 / 492829

www.buonconsiglio.it

 

(Il Centro.it)

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