
Impreziosita dalle note di un quartetto d'archi, offerto dalla Società Aquilana dei Concerti 'Barattelli', si è ufficialmente inaugurata la sessione di cantiere per il restauro della chiesa di San Biagio d'Amiternum, sede della Parrocchia Personale di San Giuseppe Artigiano della comunità universitaria.
Quattro violini nell'area presbiteriale hanno fatto da sfondo alla suggestiva cornice di un luogo ancora pervaso di macerie e fortemente segnato da profonde lesioni, tanto sull'apparecchiatura costruttiva quanto nel cuore di chi in quei luoghi ha vissuto i momenti forti dell'esistenza. Grazie alla musica, maestra di ogni tappa della vita dell'uomo e delle comunità, è tornata a farsi spazio nel cuore degli aquilani la speranza di una ricostruzione possibile che sa andare oltre l'apparente stasi e puntare lo sguardo verso una sempre maggiore interazione sinergica tra le Istuituzioni preposte alla tutela dell'incalcolabile patrimonio storico-architettonico di uno dei bacini più significativi dell'Italia centrale.
L'Aquila assiste oggi al 'la' dell'intensa opera di restauro che si avverte sempre più necessaria quale motore della rinascita di un'identità culturale e spirituale che solo attraverso la condivisione delle problematiche e la partecipazione alle possibili soluzioni saprà restituirle quella dignità che il sisma ha scalfito.
All'ingresso in chiesa S.E.R. l'Arcivescovo Mons. Molinari ha impartito la benedizione del cantiere facendo memoria del Canto di Salomone
'Se il Signore non costruisce la casa,
invano vi faticano i costruttori.
Se il Signore non custodisce la città,
invano veglia il custode'
riconfermando quanto aveva espresso pochi istanti prima, sul sagrato, nei saluti alle Istituzioni che nel corso di questi mesi hanno partecipato collaborativamente con l'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi alla predisposizione di quanto necessario affinchè il sogno della cantierizzazione divenisse concretezza. Ed oggi, trascorsi ventuno mesi dalla notte in cui fummo chiamati a dividerci fisicamente dalla città, siamo tornati a raccoglierci in una delle aree storiche della vita associata per dar luogo all'apertura del primo cantiere intra moenia.
Un segno forte. Un messaggio di speranza e di fiducia.
Il primo di una lunga serie di passi che ci condurranno verso un rilancio efficace della nostra identità.
Ufficio Beni Culturali