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L’Ente Nazionale Energie Rinnovabili a L’Aquila per donare nuove speranze

26 July 2010
Ente Nazionale Energie Rinnovabili


La fede si riaccende nelle biocase

«Non si può ricostruire il passato, ma partendo dal passato è possibile costruire un futuro migliore». Così Monsignor Giovanni D'Ercole, Arcivescovo de L'Aquila vuole donare nuove speranze alle popolazioni colpite dal terremoto. Una ricostruzione anche spirituale che comincerà dai Villaggi della speranza, complessi di biocase realizzate dall'Ente Nazionale Energie Rinnovabili (Ener).

Appartamenti interamente eco-sostenibili, auto-liquidanti ed autosufficienti a livello energetico grazie all'utilizzo delle fonti rinnovabili. Così la fede potrà riaccendersi nei nuovi luoghi di culto che sorgeranno grazie ad una sinergia nata tra Ener, l'Ente nazionale energie rinnovabili, l'Ordine dei cavalieri di Malta e la curia Aquilana. «Questi villaggi della speranza - dice Monsignor D'Ercole - rappresenteranno un vero e proprio modello di vita. La speranza di rinascita, al passo con le tecnologia e nel pieno rispetto dell'ambiente».
Tutti i progetti promossi da Ener, infatti, hanno come principale obiettivo la tutela dell'ambiente. Le strutture che l'Ente nazionale proporrà saranno costruite in legno e completamente antisismiche, tutte dotate di un impianto fotovoltaico per la generazione di energia elettrica e di pannelli solari per la produzione di acqua calda. «Tutte le famiglie - spiega Marcello Trento, presidente di Ener - hanno il diritto di produrre da sé l'energia di cui necessitano. Ed oggi, con gli impianti che sfruttano le energie rinnovabili, è possibile».

«La collaborazione con Ener - spiega Monsignor D'Ercole - è cominciata alcuni mesi fa. Durante il primo incontro con il presidente Marcello Trento, ho capito l'importanza dei loro progetti non solo per la diocesi, ma anche per il resto della popolazione. Oggi, le tecnologie si sviluppano in modo sempre più rapido ed anche la società è sottoposta a continui cambiamenti.
Di conseguenza - continua l'Arcivescovo de L'Aquila - la casa va immaginata come un vestito che si indossa. Il mito della casa da lasciare agli eredi è una mentalità che va sradicata. Va pensata come un cappotto da indossare d'inverno o un abito leggero per l'estate. I discorsi del professor Trento mi hanno appassionato perché le energie rinnovabili rispecchiano molte delle idee che ho maturato nel tempo. Da qui la decisione di proporre questi villaggi della speranza. Luoghi di condivisione, dove la gente, insieme, può ricostruire la propria casa utilizzando le nuove tecnologie.

Contemporaneamente, un'occasione per rinnovare anche lo spirito. Una casa che possa soddisfare non solo i bisogni primari ma anche le esigenze spirituali». Donare un futuro migliore agli aquilani è il principale obiettivo dell'Ente Nazionale Energie Rinnovabili: «Dopo il terremoto - dice Marcello Trento - il nostro primo impegno è stato la donazione di una biocasa alla famiglia Dionisi che, durante il sisma, ha visto crollare il proprio appartamento».
Prezioso il contribuito offerto dall'Ordine dei Cavalieri di Malta: «L'ordine - dice il marchese Alessandro Bisleti, delegato di Veroli del Sovrano Militare Ordine di Malta - sposa a pieno quest'idea di rinnovamento dello spirito, che può avvenire solo in un contesto di serenità. Oggi viviamo in un momento di crisi, soprattutto per i giovani. Nella vita attuale pare non esserci più nulla di eterno. Come il lavoro che ha visto la scomparsa del concetto di posto fisso. Oggi, anche l'Ordine di Malta si sta rinnovando proprio attraverso queste iniziative. Siamo sempre presenti e vicini alla diocesi de L'Aquila».
Entusiasta dell'iniziativa anche Alfredo Moroni, assessore all'Ambiente del comune de l'Aquila: « Un tema centrale per la nostra popolazione. Una ricostruzione diversa., una nuova logica di futuro. Il concetto che dev'essere affermato con una certa solidità è proprio quello di avere l'energia gratuita. Il nodo centrale nella ricostruzione del nostro territorio dev'essere il rispetto dell'ambiente». Sostenitore delle iniziative proposte dall'Ener anche il sindaco di San Felice d'Ocre, Fausto Fracassi: «Ho da subito spostato questi progetti - spiega il primo cittadino del comune di San Felice d'Ocre - perché credo nell'utilizzo delle energie rinnovabili e in tutti quei valori che può trasmettere.

Abbiamo già individuato delle aree comunali che metteremo a disposizione per realizzare questi progetti». Tra i presenti al convegno 'Energie rinnovabili e rinnovamento dello spirito, che ogni giorno si rigenera sotto il sole', tenutosi il 24 luglio presso l'Auditorium E. Sericchi de L'Aquila, anche l'onorevole Riccardo Mastrangeli, responsabile delegato di tutto il territorio di Frosinone del Sovrano Militare Ordine di Malta: «Sono contento di aver ascoltato questo convegno - spiega l'onorevole - perché il professor Trento ci ha proiettato in una nuova dimensione che tutti quelli che fanno attività politica dovrebbero considerare e conoscere. Con la globalizzazione la società ha subito un forte mutamento e il lavoro da fare per trasmettere questi nuovi valori non rappresenta un'impresa facile». Un interesse condiviso anche dal vice prefetto de L'Aquila: «Questo tema mi ha davvero appassionato, così come le parole dell'Arcivescovo hanno catturato la mia attenzione. L'idea di creare non delle case, ma delle comunità è un'idea molto forte per poter consolidare i rapporti umani. Oggi - spiega il vice prefetto - uno dei problemi più sentiti dalla nostra società è proprio quello della solitudine, la difficoltà di avere rapporti con altri e di gestire questi stessi rapporti».

«L'incontro di oggi - conclude Monsignor D'Ercole - ha il semplice scopo di illustrare i progetti su cui stiamo attualmente lavorando: la canonica di San Felice d'Ocre e tetti fotovoltaici per alcune strutture clericali. Siamo partiti dal concetto di casa per poter parlare della vita. Arrivare al secondo inverno ancora solo con una tenda sarebbe davvero drammatico. La gente ha bisogna di luoghi di condivisione. E grazie alle energie rinnovabili è possibile ottenerli nel pieno rispetto della natura. Quando non la rispetti la natura si vendica. Il terremoto ne è un esempio. Questi villaggi potrebbero essere un modo per riconciliarsi con la natura. Perché solo con la vera ecologia sarà possibile costruire un futuro migliore».

 



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