
“Un altro anno ricco di avvenimenti importanti per la Chiesa e per il mondo volge al termine. Con uno sguardo retrospettivo pieno di gratitudine vorrei in quest’ora richiamare l’attenzione solo su alcuni punti-chiave per la vita ecclesiale. Dall’Anno Paolino si è passati all’Anno Sacerdotale. Dalla figura imponente dell’Apostolo delle Genti che, colpito dalla luce del Cristo risorto e dalla sua chiamata, ha portato il Vangelo ai popoli del mondo, siamo passati alla figura umile del Curato d’Ars, che per tutta la sua vita è rimasto nel piccolo paese che gli era stato affidato e che, tuttavia, proprio nell’umiltà del suo servizio ha reso ampiamente visibile nel mondo la bontà riconciliatrice di Dio. A partire da ambedue le figure si manifesta l’ampia portata del ministero sacerdotale e diventa evidente come è grande proprio ciò che è piccolo e come, attraverso il servizio apparentemente piccolo di un uomo, Dio possa operare cose grandi, purificare e rinnovare il mondo dal di dentro”
Da San Paolo al Curato d’Ars, questo è il passaggio di consegne che il 2009 ha visto in atto. La commemorazione della grande figura di San Paolo e l’inizio dell’anno sacerdotale sotto il segno di un umile santo sacerdote: San Giovanni Maria Vianney. Dalla Teologia di Paolo alla pastorale di San Giovanni Maria. Che cos’è che accomuna questi due grandi argomenti? Cos’è che unisce le architetture teologiche della teologia Paolina con l’esercizio semplice ed umile di un parroco della campagna francese? La grande passione per Cristo. Ogni impegno squisitamente
Luigi Maria Epicoco
cristiano è contraddistinto non tanto da una particolare strategia
o risultato ma bensì dalla passione per Cristo, dall’amore incondizionato
per la Sua persona che trasforma la coscienza e l’agire di chi
lo ama e di conseguenza ne cambia la sua storia. I due millenni di cristianesimo
sono uno scrigno prezioso di vite vissute così. La Chiesa
vive di questa passione, quando essa però viene meno, allora il suo senso
profondo si perverte, diventa troppo mondano per poter annunciare
in maniera credibile un messaggio che ‘sfonda i cieli’. San Paolo come
il Curato d’Ars avevano capito profondamente che l'unica maniera di
cambiare la storia era tenere i piedi per terra e lo sguardo fisso in alto.
Nessuna fuga dalla storia, ma bensì una presa di responsabilità della storia
attraverso il servizio agli altri. Non c’è cristianesimo senza la compromissione
con il ‘prossimo’, con l’‘altro’. Ogni vocazione ha questo
tratto caratterizzante della ‘compromissione con l’altro’. La passione
per Cristo, è passione per l’uomo.
Questo secondo numero di FedeLmente del 2009 raccoglie un serie
di studi che spaziano dalla Filosofia, alla Teologia, dalla Bibbia al
Diritto canonico, dalla Storia della Chiesa all’Arte Cristiana. Il filo rosso
che collega questi studi non è tanto l’argomento, quanto il metodo:
‘capire per credere’ e ‘credere per capire’. Il lavoro scientifico e di
ricerca come lo strumento attraverso cui fortificare le prospettive della
fede, salvandola dal rischio di rimanere solo una potenzialità dentro
il cuore dell’uomo. L’allargamento che la fede porta dentro la vita
di una persona non esclude mai la ragione. Essa ne diventa, invece, l’alfabeto
più efficace attraverso cui la fede può essere detta e diventare
utile per tutti, poichè il dono di essa, che viene fatto a l’uomo, non è
solo per il soggetto o i soggetti coinvolti in quel dono, ma per tutti,
e per tutta la storia. Un credente ha il dovere non solo di crescere personalmente
nella fede ma di condividere nei fatti i frutti di questo dono
con tutti. Per farlo deve caricarsi delle domande serie dell’uomo e mettersi
in cammino seguendo la direzione della Risposta.
Luigi Maria Epicoco
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