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SANTA MARIA AD CRYPTAS, Fossa (AQ) « In primo piano « Curia&Cultura
 

Eventi, incontri, dibattiti, pubblicazioni dell'ufficio beni culturali dell'Arcidiocesi dell'Aquila  

 

SANTA MARIA AD CRYPTAS, Fossa (AQ)

3 April 2011
Santa Maria Ad Cryptas

Grazie al contributo finanziario della Capgemini Italia si è resa posibile la chiusura della prima tranche di interventi per il consolidamento e il restauro di uno dei gioielli più significativi della storia dell'arte locale.

Straordinario esempio di architettura cistercense, sapientemente vocato all'incontro dei caratteri di un modus architettonico locale, il piccolo tempio dedicato alla Vergine si innalza sovrano sul primo colle dell'antica Aveja, oggi Fossa, distante dall'insediamento abitato circa un chilometro. Considerato dalla critica uno degli esempi maggiormente riusciti dell'incontro tra architettura e pittura, si caratterizza maggiormente per gli straordinari cicli di affreschi che animano la fodera interna dell'involucro. Le origini del corpo di fabbrica, in cui si ravvisano elementi tipici dell'educazione borgognona in larga parte rifusi con quelli della tradizione abruzzese, si fanno risalire ai secoli IX e X d.C. allorchè la presenza della singolare struttura ipogea della cripta trattiene in sè l'evocativa matrice romano-bizantina di quel periodo.

La cerimonia a chiusura di questa prima fase, ed inaugurale per la successiva, si è tenuta questa mattina presso il Villaggio San Lorenzo in Fossa. Tra i presenti:

S.E.R. Mons. Giuseppe Molinari

Arcivescovo Metropolita di L'Aquila

don Luigi Maria Epicoco

Vicario Episcopale per i Beni culturali, la Cultura e l'Università

ing. Maurizio Mondani

Amministratore delegato Capgemini Italia

Luigi Calvisi

Sindaco di Fossa

arch. Paola Brunori, arch. Marco Porfiri

Progettisti

 

Nell'esprimere il sentimento più autentico di gratitudine e riconoscenza per aver reso possibile l'avvio sostanziale del delicato, quanto necessario, programma degli intervennti per il recupero di una 'piccola grande Chiesa' che è sinonimo di architettura autoctona, l'Arcivescovo ed il Vicario Episcopale hanno sottolineato la delicatezza ed il rispetto dei luoghi, nella sacralità oltrechè artisticità dello spazio, con le quali 'in punta di piedi', lontano dai clamori di un'azione propagandistica e pubblicitaria, la Capgemini ha letteralmente 'abbracciato' questo gioiello per riconsegnarlo, nei tempi che si riterranno utili, all'antico splendore.

Un segno forte. Un piccolo ma significativo tassello che si ricolloca sul luogo dell'antico mosaico. 

 

Ufficio Beni Culturali

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