Straordinario esempio di architettura cistercense, sapientemente vocato all'incontro dei caratteri di un modus architettonico locale, il piccolo tempio dedicato alla Vergine si innalza sovrano sul primo colle dell'antica Aveja, oggi Fossa, distante dall'insediamento abitato circa un chilometro.Considerato dalla critica uno degli esempi maggiormente riusciti dell'incontro tra architettura e pittura, si caratterizza maggiormente per gli straordinari cicli di affreschi che animano la fodera interna dell'involucro.Le origini del corpo di fabbrica, in cui si ravvisano elementi tipici dell'educazione borgognona in larga parte rifusi con quelli della tradizione abruzzese, si fanno risalire ai secoli IX e X d.C. allorchè la presenza della singolare struttura ipogea della cripta trattiene in sè l'evocativa matrice romano-bizantina di quel periodo. Quattro secoli più…
Straordinario esempio di architettura cistercense, sapientemente vocato all'incontro dei caratteri di un modus architettonico locale, il piccolo tempio dedicato alla Vergine si innalza sovrano sul primo colle dell'antica Aveja, oggi Fossa, distante dall'insediamento abitato circa un chilometro.
Considerato dalla critica uno degli esempi maggiormente riusciti dell'incontro tra architettura e pittura, si caratterizza maggiormente per gli straordinari cicli di affreschi che animano la fodera interna dell'involucro.
Le origini del corpo di fabbrica, in cui si ravvisano elementi tipici dell'educazione borgognona in larga parte rifusi con quelli della tradizione abruzzese, si fanno risalire ai secoli IX e X d.C. allorchè la presenza della singolare struttura ipogea della cripta trattiene in sè l'evocativa matrice romano-bizantina di quel periodo. Quattro secoli più tardi, impostando su questa struttura originaria probabilmente parte di un primo tempio pagano, viene eretta l'attuale architettura secondo gli stilemi del gotico-cistercense ad opera di maestranze benedettine.
L'impianto planimetrico si organizza prediligendo -nel pieno rispetto del canone monastico- l'aula unica terminante in un abside quadrata e rialzata su scalea di tre gradini coperta a crociera su costoloni lapidei a mandorla impostati su esili colonnine cilindriche incastonate agli angoli. Il passaggio tonale tra l'invaso absidale e l'aula è segnato da un imponente arco a sesto acuto rinforzato da un controarco concentrico poggiato su pilastri sagomati, alla sinistra del quale si addossa, nel XVI secolo, un'edicola soprastante un altare lapideo lavorato a bassorilievo che caratterizza l'intero attimo stilistico in cui si inserisce.
La nave, tripartita in campate dalla presenza di colonne e pilastri aggettanti dal filo interno delle poderose murature, è interamente impreziosita da pregevoli cicli d'affresco di datazione diversa e soprattutto di diversa matrice stilistica. Il primo ciclo, di scuola bizantino-cassinese o benedettina trova collocazione nel secolo XIII; a questo si aggiungerà, a seguito del crollo intorno ai secoli XIV e XV, il ciclo di scuola toscana ravvisato nella parete settentrionale.
Il corpo ipogeo della cripta, di dimensioni contenute nell'ordine dei 3x3,60 metri, e al quale si accede da una gradinata di grossi mattoni proprio al di sotto dell'arco trionfale, conserva un altare costituito da una mensa in pietra dura poggiata su un tronco di colonna ed un frammento di affresco raffigurante la Crocifissione.
La volumetria, all'esterno, trascrive le stratificazioni secolari e le vistose opere di contenimento che nel corso del tempo sono risultate necessarie a scongiurare il rischio di cedimenti per via della conformazione orografica del pendio cui s'innesta. Degno di nota è il portale sulla fronte principale ad ovest, sintesi di elementi propri del linguaggio gotico e dei caratteri della tradizione locale; insieme alla grande bucatura rettangolare che lo sormonta costituisce il punto focale dell'impaginato di facciata conclusa a capanna. Tra gli elementi maggiormente caratterizzanti non resta inosservata la struttura borgognona del pignon, che completa la fronte orientale, ove resta inscritta la piccola bucatira sommitale con davanzale aggettante sorretto da mensoline.