LIsta delle opere d'arte da adottare (50 di 56)
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Madonna col Bambino
Si tratta di una realizzazione lapidea finemente lavorata, eseguita da un maestro dalla grande perizia tecnica.
Dopo essere precipitata al suolo da circa quindici metri la sacra raffigurazione è stata ritrovata tra le macerie dai VVF e miracolosamente, è davvero il caso di dirlo, ha riportato solo con qualche marginale rottura da sanare.
Germano BoffiPietra scolpita. sesto-settimo decennio del XV secolo
L’Aquila. Chiesa di S. Marco.Stato del recupero
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Immacolata Concezione
L’autore è Severino Galanti, come riporta la firma apposta insieme alla data di esecuzione, 1763.
Il dipinto presentava già dei danni precedenti al sisma, relativi all’azione di insetti xilofagi e alla polverizzazione del colore. Il sisma ha contribuito pesantemente a compromettere lo stato conservativo dell’opera.
Daniela IannellaChiesa San Marco
Olio su carta telata, 1763 Mis: 450x316Stato del recupero
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Pietà
La Pietà della chiesa di San Marco a L’Aquila sarebbe tra le opere attribuibili al manierista Pompeo Cesura.
I crolli degli stucchi e murature hanno mutilato l’opera in più punti, e parti sostanziali della statua dovranno essere rintracciati tra le porzioni crollate della chiesa.
Germano BoffiLegno intagliato e dorato. ottavo decennio del XVI secolo
L’Aquila. Chiesa di S. Marco.Stato del recupero
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Sant'Antonio e il Bambino
Il dipinto, che in origine era conservato nella chiesa di S.Maria del Suffragio (o delle Anime Sante), è attribuito a Francesco Bedeschini (1626-95).
La creazione dell’opera dovrebbe risalire intorno al 1647. L’opera, dopo il sisma del 6 aprile 2009, risulta danneggiata soprattutto nel telaio, che si è deformato con la caduta dei detriti.
Eleonora Di CristofanoFrancesco Bedeschini
olio su tela. cm 184x104. XVII secolo. (attr.) L’Aquila. Chiesa di S.FlavianoStato del recupero
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Maddalena Penitente
Il tema della Maddalena penitente fu ampiamente trattato nel XVII secolo, dagli artisti che direttamente o indirettamente entrarono in contatto con il Caravaggio.
Già prima del terremoto del 6 aprile 2009, il dipinto non si presentava in ottime condizioni e l’evento sismico ne ha provocato anche la rottura della cornice con conseguente perdita di parte di essa.
Eleonora Di Cristofanoolio su tela. cm 182x135. XVII secolo
L’Aquila. Chiesa di S.FlavianoStato del recupero
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Crocifisso Ligneo
L’opera esposta si presentava in cattive condizioni di conservazione già prima del terremoto; infatti, per renderla fruibile alla devozione dei fedeli, vi era stato applicato da tempo un pannello.
Il terremoto del 6 aprile 2009 ha fortunatamente risparmiato quest’opera, già abbastanza compromessa.
Eleonora Di Cristofanolegno naturale. cm 206x144. Fine XIV/inizi XV secolo
L’Aquila. Chiesa di S.FlavianoStato del recupero
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Madonna del Rosario e i Santi Domenico e Caterina da Siena
L’opera era situata nella Cappella universitaria attigua alla chiesa.
La tela, che era stata restaurata e rintelata prima del terremoto aquilano del 6 aprile 2009, presenta oggi una lesione profonda, con buchi, fenditure e distacco della pellicola pittorica.
Eleonora Di Cristofanoolio su tela. cm 333x180. XVIII secolo
L’Aquila. Chiesa di S.MargheritaStato del recupero
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Agonia di San Francesco Saverio
Il dipinto rappresenta l’agonia di San Francesco Saverio. L'opera è stata realizzata da un artista, per ora anonimo, che ha avuto ben presente l'ambiente romano della seconda metà del XVII secolo ed in particolare i modelli dello stesso motivo iconografico proposti nell'Urbe da Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio.
Al momento del recupero, il dipinto presentava gravi danni dovuti alla caduta dei detriti.
In particolare si è riscontrata in alcuni punti lo strappo della pellicola pittorica e caduta di colore.
Eleonora Di Cristofanoolio su tela, cm 207x128. seconda metà XVII secolo
chiesa di Santa MargheritaStato del recupero
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San Girolamo penitente [Cod. Z102]
L’iconografia del santo umanista si fonde con quella del santo penitente, asceta nel deserto siriano, qui trasformato in un paesaggio boschivo europeo.
Il dipinto è inserito all’interno di una cornice modanata e decorata con ovoli, dentelli e perline. Il sisma del 6 aprile 2009 ha compromesso la superficie della tela senza pregiudicarne, però, la lettura iconografica.
Daniela IannellaChiesa di S. Paolo di Barete
Olio su tela, sec. XVIIIStato del recupero
in corso -
San Giovanni Evangelista
Gravemente danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009, la tela raffigurante il giovane evangelista presenta delle lacerazioni profonde.
La superficie pittorica è stata gravemente svilita dai danni del crollo e delle intemperie, per questo risulta seriamente difficile apprezzare le sfumature cromatiche delle vesti.
Daniela IannellaChiesa di S. Paolo di Barete
Olio su tela, sec. XIX Mis. 228x 98Stato del recupero
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Morte di San Giuseppe
L’impaginazione scenica adottata dall’ignoto pittore di provenienza artistica culturale centro italica, segue uno schema geometrico triangolare: al centro San Giuseppe giace morente, assistito da Gesù Cristo e Maria. Alle loro spalle vi sono schiere di angeli, uno dei quali indica la colomba mistica.
Il sisma ha completamente devastato l’opera: profondissime lacerazioni interessano tutta la superficie della tela ed in modo particolare la parte bassa.
Andrea De Bonitatibusolio su tela, 310 x 180 cm, XVIII secolo
L’Aquila, Chiesa dei SS. Marciano e NicandroStato del recupero
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Madonna con Bambino e San Gaetano da Thiene
Il manufatto, un dipinto ad olio su tela del XVIII secolo, viene realizzato da un pittore ignoto. In alto, tra nubi e cherubini, la Vergine avvolta da un ampio manto, porge il Bambino a San Gaetano. Questi è circondato da Angeli.
La tela presenta una cospicua lesione nell’angolo in alto a destra, alla quale seguono lesioni di minore entità sparse lungo tutta la pellicola pittorica con un accumuli di polvere causati dai crolli durante il terremoto.
Andrea De Bonitatibusolio su tela, 230 x 150 cm, XVIII secolo
L’Aquila, Chiesa dei SS. Marciano e NicandroStato del recupero
in corsoCosto complessivo del recupero
€ 2500,00 -
Trasfigurazione di Cristo
L’episodio si scinde in due parti, separate nettamente sia iconograficamente, dalla linea d’orizzonte avvolta da scure nuvole, sia concettualmente, dalla matericità dell’esistenza terrena in netto contrasto luministico e dinamico con la trascendenza dell’ascensione divina della metà superiore.
Il trauma cui lo ha sottoposto il sisma ha provocato dei distacchi della superficie pittorica senza però inficiare la fruizione dell’opera.
Daniela IannellaChiesa Santa Giusta
Olio su tela, fine sec. XVII inizio XVIII Mis: 286x160Stato del recupero
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Tobia e l’angelo
Dai toni intensamente carichi di colore, la tela presenta una scena tipica dell’iconografia legata all’Arcangelo Raffaele. L’opera è attribuita a Conti Vincenzo di Francesco e riferita ad una data compresa tra il 1775 e il 1825.
I traumi legati al sisma del 6 aprile hanno causato lesioni, lacerazioni e frammentazione della pellicola pittorica.
Daniela IannellaChiesa di S. Giusta
Olio su tela, 1775/ 1825 Mis: 205x139Stato del recupero
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Tobia e l’angelo
Il piccolo Tobia, qui raffigurato come un bimbo in tenera età, cammina tenendo la mano del suo angelo custode, recando con se il pesce appena pescato.
I danni subiti sono riscontrabili in lesioni superficiali che hanno causato delle decoesioni tra pellicola pittorica e supporto.
Daniela IannellaChiesa di S. Giusta
Olio su tela, XVIII sec. Mis: 135x107Stato del recupero
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San Michele Arcangelo
Vincenzo Conti dipinse quest’opera nel 1800. Il dipinto si risolve in una composizione bipartita su due livelli: un fondo confuso di masse e di corpi dai colori lividi e dai movimenti concitati, a rappresentare le anime dannate degli angeli ribelli sulle quali campeggia trionfante San Michele Arcangelo.
I principali danni riscontrabili sono relativi alle lesioni causate dai traumi subiti durante l’evento sismico.
Daniela IannellaChiesa Santa Giusta
Olio su tela, sec. XIX Mis: 244x169Stato del recupero
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San Michele Arcangelo
L’Arcangelo campeggia in primo piano, occupando l’intera scena e lasciando simbolicamente relegato in fondo al dipinto il demonio, raffigurato con toni fumosi e deformanti.
Già indebolita da rilassamenti e strappi della tela precedenti all’evento sismico, le condizioni della tela sono peggiorate in conseguenza del terremoto rivelando lesioni e deformazioni più pronunciate.
Daniela IannellaChiesa Santa Giusta
Olio su tela, sec. XV Mis: 135x107Stato del recupero
in corsoCosto complessivo del recupero
€ 3500,00 -
Annunciazione [Cod. X 224]
L’iconografia dell’Annunciazione è tra le più note e presenta tutti gli elementi essenziali che la identificano. La Vergine è sorpresa nel raccoglimento dei suoi pensieri, ammantata da un ampio velo azzurro che le scende dal capo avvolgendola completamente, lasciando mostrare la veste rosa.
Elementi preannunciano la futura gravidanza, come il ventre leggermente rigonfio.Chiesa S. Giusta
Olio su tela, seconda metà XVIII sec Mis: 100x142Stato del recupero
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Martirio di Santo Stefano
L’opera è attribuita a Giuseppe Cesari. Le luci violente danno il senso di drammaticità alla scena, mentre gli uomini si precipitano in modo concitato da tutte le direzioni.
Il sisma del 6 aprile ha danneggiato la tela provocando lesioni profonde e deformazione del supporto, con conseguente perdita di parte della superficie pittorica.
Daniela IannellaChiesa di S. Giusta
Olio su tela, sec. XVII Mis: 219x144Stato del recupero
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Martirio di Santa Giusta
Attribuita a Lorenzo di Bartolomeo, la tela raffigura il Martirio di Santa Giusta. Il 31 marzo del 286 d.C. Giusta fu qui martirizzata: introdotta dapprima in una fornace ardente, risparmiata però dalle fiamme, fu poi finita a colpi di lancia.
La tela risultava danneggiata anche prima del sisma, il sisma ha accentuato la precarietà dello stato di conservazione.
Daniela IannellaChiesa di S. Giusta
Olio su tela, 1628 - 1631 Mis: 250x180Stato del recupero
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Assunzione della Vergine
L’Assunzione di Maria è narrata nel libro apocrifo del Transitus Mariae.
Assunzione è ambientata nel cimitero della valle di Giosafat, dove la bara di Maria, tre giorni dopo la sua morte, viene scoperchiata dall'Arcangelo Gabriele. Per il suo contenuto dottrinale, il tema è particolarmente amato dalla pittura controriformata.
Daniela IannellaChiesa di S. Giusta
Olio su tela, sec. XVIII Mis: 160x124Stato del recupero
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Assunzione della Vergine
Gli Apostoli, in basso, vanno a formare una massa compatta nelle forme e nei colori, giocati su toni notturni.
L’opera, databile intorno al XVII secolo, ha riportato lievi danni dal crollo della chiesa in cui era custodita, in particolare rintracciabili nel distacco della pellicola pittorica e parte della preparazione del colore.
Daniela IannellaChiesa di S. Giusta
Olio su tela, sec. XVIIStato del recupero
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Annunciazione [Cod. X 225]
Attribuita a Vincenzo Conti, l’Annunciazione si presenta in una composizione bipartita simbolicamente in due nuclei: l’angelo annunziante e la Vergine.
La tela appare gravemente danneggiata da grosse lacerazioni, soprattutto nella parte superiore, dove si è persa una porzione intera di tela. Buchi e cadute di colore interessano diffusamente tutta l’opera, così come decoesa risulta la preparazione della superficie pittorica.
Daniela IannellaChiesa Santa Giusta
Olio su tela, XVIII sec. Mis: 205x139Stato del recupero
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Crocifisso
Il manufatto, seppur di carattere popolare, costituisce una bella scultura di bottega abruzzese della prima metà del Quattrocento.
Prima del sisma questo Crocifisso era collocato nella chiesa di Santa Giusta a L’Aquila. Dal punto di vista conservativo l’opea presenta diffuse cadute di colore, depositi nelle insenature dell’intaglio e profonde fessurazioni e rotture, specie all’altezza degli omeri.
Germano BoffiLegno intagliato e policromato. I metà del XV secolo
L’Aquila. Chiesa di S. GiustaStato del recupero
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Sposalizio della Vergine
L'opera, di grandissima qualità, raffigura uno dei più noti soggetti del cilclo mariano e lo fa secondo una scenografica e movimentata rappresentazione che, quasi, distoglie l' attenzione dai due sposi, punto focale della scena. La luminosita cromatica, a tratti contrastata dalle pieghe nervosi delle vesti, ci riporta all'ambiente veneto e, in particolare, a Venezia. Pittore tra i più importanti in abruzzodella prima metà del Settecento e di formazione veneziana è stato Vincenzo Damini. L' artista, fonde egregiamente lo stile rinascimentale di Paolo Veronese a quello barocco di Pietro da Cortona e Luca Giordano .
-Rinvenuto in una delle chiese piu colpite dal sisma, ha colpito gravi danni: la tela, infatti, risulta squarciata e lacerata in tutta la sua superficie
Vincenzo Damini
olio su tela. cm 233x180. XVIII secolo. L’Aquila. Chiesa di S.Maria PaganicaStato del recupero
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